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Fai clic qui per modificare.Online il nuovo trailer di L'ora più buia, film di Joe Wright dedicato a Winston Churchill nelle sale dal 18 gennaio prossimo con Gary Oldman protagonista. Wright torna sul grande schermo per raccontare la vita di uno dei personaggi che più hanno segnato la storia del ventesimo secolo. Basato su uno dei momenti più drammatici della carriera del grande statista, "l'ora più buia" citata nel titolo: da poco vincitore delle elezioni nel Regno Unito, Churchill in qualità di Primo ministro si trova a decidere se chiedere l'armistizio alla Germania nazista le cui truppe stanno invadendo gran parte dell'Europa, oppure resistere e combattere per la libertà del suo paese e del resto del continente.
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Uno sguardo ai luoghi più suggestivi della Costa degli Dei È così chiamato quel tratto di costa del Tirreno meridionale che ricade nella provincia di Vibo Valentia. Vi sono lunghe spiagge bianche alle quali si succedono rocce frastagliate che creano delle calette raggiungibili a piedi o in barca. Denominata anche La Costa Bella per i panorami che s’affacciano sulle vicine Isole Eolie. Da Nord, i comuni che ricadono su questo tratto di costa sono: Pizzo Calabro, Vibo Valentia, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Ricadi, Joppolo e Nicotera. Capovaticano L’affascinante Capovaticano, è conosciuta a livello internazionale per il suo turismo, ed è ricca di strutture provviste di servizi di animazione. Le peculiarità delle sue spiagge è il colore bianco che le contraddistingue. La più suggestiva è la Baia di Grotticelle, con le sue tre spiagge vicine. Considerata da una nota rivista francese ‘La terza spiaggia più bella d'Italia e fra le 100 spiagge più belle al mondo’. Le altre due baie, Formicoli e Riaci, sono costituite da parti di rocce a completamento dello splendido scenario. Un tale Giuseppe Berto, scrittore veneto, dopo averla visitata disse: «Il tratto di costa che culmina in Capo Vaticano è pieno di storia e di bellezza. Si potrebbe chiamare Costabella con un pizzico di rimpianto e nostalgia; penso che Capo Vaticano si chiami Vaticano per la stessa ragione per cui un colle di Roma si chiama alla stessa maniera: sacerdoti e indovini vi andavano a scrutare il futuro, basandosi sul volo degli uccelli e altre cose. Duecento metri al largo della punta c'è uno scoglio chiamato Mantineo, e in greco "manteuo" significa comunicare con la volontà divina. Il Capo era un posto sacro, e lo è ancora, nonostante tutto». Se ne innamorò a tal punto che la preferì alla sua città. Pizzo Calabro È un piccolo borgo arroccato su un promontorio. La sua costa, frastagliata, si contraddistingue da spiagge sabbiose e scogli. E come non citare il celebre Tartufo di Pizzo, il gelato più conosciuto di sempre, che porta a far tappa obbligata nella piccola città in cui nacque. La gente viene a mangiarlo da tutto il mondo, tanto che la città viene definita Città del gelato; altra specialità gelatiera è la Nocciola imbottita. Vale la pena citare un prodotto gastronomico molto gustoso che è il tonno sott'olio, prodotto dalle industrie locali che trasformano in tonno d’eccellenza, quello delle tonnare del luogo fin da tempi antichi. Per chi invece ama le fritture di pesce fresco, qui ha la possibilità di assaggiare una specialità proveniente dal mare: 'I surici', piccoli pesci locali da gustare nei vari ristoranti. Tropea Salendo, troviamo 'Il fiore all’occhiello del Sud', Tropea, costruita su una roccia a picco sul mare, tra i più piccoli comuni d'Italia ma noto nel mondo. Nella parte superiore della città vi è il centro storico; nella parte inferiore, La marina, dove vi è un mare mozzafiato e il porto. Cenni storici La sua storia ha inizio in epoca romana e sembra che il fondatore sia stato Ercole. Per la sua posizione sul mare assunse un ruolo molto importante. La città venne dominata dai Bizantini dai Normanni e infine dagli Aragonesi. I luoghi La Cattedrale Normanna è di grande importanza a Tropea; è situata in un punto da dov'è possibile godere di un panorama raro. Gli antichi palazzi nobiliari mantengono nel tempo il loro fascino intatto. Le vie del centro, pullulano di botteghine dov’è possibile ammirare oggetti in ceramica dipinti a mano, boutique del corallo e altre pietre preziose. All’interno di vicoletti troverete trattorie che rimandano indietro nel tempo. Numerosi eventi tra arte, musica e folklore tutto l'anno. In estate, Tropea non dorme mai. Tante le strutture che offrono divertimento. Potrete sostare nelle varie piazze a sorseggiare cocktails, ordinare fresche coppe gelato, aperitivi e altri prodotti della gastronomia locale. Numerosi i ristoranti dove si può gustare il pesce proveniente dal mare cristallino della costa; diverse anche le pizzerie che fanno dell'ottima pizza, anche a pranzo. Dal porto, tramite un servizio imbarcazioni v’è la possibilità di visitare direttamente dalla città tutta la costa (Capo Vaticano, Parghelia, Ricadi, Briatico e Zambrone), godendo così di panorami incantevoli come grotte e sedimenti marini che solo via mare è possibile raggiungere. La terrazza sul mare è il punto più accattivante di Tropea dalla quale si può scorgere un panorama da sogno. La vista del tramonto, è sublime. I sapori della Costa Anche l’entroterra offre prodotti tipici come la Nduja di Spilinga (salume a base di peperoncino e maiale), il peperoncino e i formaggi stagionati. Le botteghe dei sapori propongono infatti il peperoncino calabro e le varie salsette ottenute da esso; ancora pasta casereccia e antichi sapori che da sempre conquistano chiunque, e qui parliamo della famosa Cipolla di Tropea alimento che porta il marchio IGP, che ha la caratteristica di essere dolce ed è apprezzata in tutto il mondo. Le spiagge e il mare cristallino con i suoi fondali particolarmente ricchi di pesce prelibato, rendono la costa, una meta che costituirebbe un peccato non visitare. In alcune strutture è possibile ammirare l'intera marina dall'alto, e non solo; il panorama va ben oltre la città; è infatti possibile vedere tutta la costa ed il vulcano Stromboli (Sicilia). I lidi propongono, inoltre, menù sconto che comprendono pranzi completi a prezzi vantaggiosi; il tutto a base di pesce fresco della zona. A Tropea c'è posto per tutti. La città offre infatti case vacanza, (molte offerte scontate specie in questo periodo), villaggi esclusivi e aree riservate ai camper (nella zona inferiore della città). Buone vacanze a tutti, la Calabria vi aspetta! Ciao Alessandro. Ci parli del tuo percorso di crescita calcistica?
Sono cresciuto nella Nocerina squadra della provincia di Salerno, ovvero nella Serie B del settore giovanile; e poi sempre nel settore giovanile della Salernitana, squadra della mia città, per passare all’Agropoli, in eccellenza all’epoca, giocando tutte le partite che prendevano il nome di under fuori quota. Poi sono passato alla categoria superiore, in Serie D, al Sant’Antonio Abate per tre anni e mi sono trovato bene. In seguito mi sono trasferito in Calabria per giocare nel Sambiase Calcio, squadra lametina; un altro trasferimento in Basilicata, al Potenza Calcio per poi tornare ancora una volta in Calabria al Montalto Uffugo Calcio. Successivamente sono stato in Campania per tre anni con la Battipagliese. Fino ad arrivare quest’anno al Picerno in Basilicata senza finire la stagione, infatti a gennaio sono arrivato qui alla Vigor Lamezia. Tra le squadre in cui hai militato ce n'è qualcuna che ti ha lasciato un ricordo più positivo rispetto a un’altra? Il Sant’Antonio Abate rappresenta una parte d’esperienza importante per me perché ci sono stato per tre anni; poi devo ammettere che mi sono trovato bene un po’ dappertutto. Forse un tantino meno a Potenza in quanto c’erano problemi all’interno della società infatti poi la stessa è fallita. Quando giochi ti senti un po' simile a (calciatore)? Sergio Ramos, mi piace molto come giocatore e poi dicono che mi somigli (Ride). Una squadra che rappresenta per te un sogno? La squadra della mia città, la Salernitata. Lì ho tutti gli amici. Fai il nome di una squadra importante dove vorresti andare a giocare almeno per un giorno. Il Milan. Avresti qualche obiezione da fare alla categoria in cui giochi? Penso che la regola dei giovani, penalizzi. In squadra devono giocare quattro giovani obbligatoriamente, e ogni anno si scala d’età. Dunque i più grandi sono penalizzati perché non trovano squadre che li prendano a giocare per cui si fa sempre più difficile per loro. In genere i calciatori rispondono alle domande in modo molto diplomatico. Ora chiedo di fare il nome, con estrema sincerità, di un allenatore e di un calciatore che ti stanno antipatici. Conte e Bonucci. Per me si atteggiano a fenomeni. In un’intervista ti hanno definito “Gazzella elegante dallo stile imperioso” - e - “ragazzo d’oro o forse di più”. A cosa è dovuto quel “O forse di più” secondo te? Credo sia dovuto al fatto che in campo mi trasformo. O forse di più intendevano… non so (Ride). Datti un voto come calciatore. Per la categoria in cui gioco, otto. Ventinove anni, già sposato e con figli. Che marito e, padre soprattutto, sei? Datti dei voti. Dunque, come marito mi darei un sette perché non è facile essere sempre presenti con la vita che si conduce. Riguardo i figli penso di darmi un nove. Li metto al primo posto sempre, e sono molto apprensivo, anzi forse dovrei cambiare da questo punto di vista. Un calciatore della tua stessa serie che reputi più bravo di te? Samir Sekkoum, ha di recente vinto il pallone d’oro della Serie D. “Non è catastrofismo ma solo il segno negativo dei tempi”. Con questa frase viene designato quello che pare sia il destino della serie C, ovvero il suo fallimento. Si pensa infatti che tra qualche anno non resterà più nulla di essa in quanto la sua esistenza è legata a doppio filo alla situazione finanziaria negativa degli imprenditori che la sostengono e che non vogliono nemmeno investire in qualcosa che è di per sé in perdita strutturale. Tu che pensi a riguardo? Penso che già sia stato un errore eliminare la Serie C2; infatti in tanti hanno perso il lavoro. Bisogna comunque saper affidarsi a persone serie che non promettono la luna ma quello che uno si merita. Certo di questi tempi c’è da ammettere che lo stipendio varia parecchio da quello di un tempo. Ad esempio, io prima se non il triplo il doppio lo guadagnavo di sicuro. Resto dell’idea che comunque resisterà questa serie perché vi sono troppi interessi in ballo. Calcio scommesse e Serie C. Hai qualcosa da dire? È giusto che chi ha fatto determinate cose non giochi più. In passato le partite sono state truccate ma ora penso di no. Ci sono troppi controlli in generale e sui telefoni. Avrebbero troppo da perdere. Attualmente sei un difensore della Vigor Lamezia. Ti trovi bene con i tuoi compagni e con tutto il team in generale? Mi trovo molto bene e sono stato accolto benissimo. Poi c’è da dire che io sono arrivato a campionato in corso. Una volta terminato il tuo impegno col team lametino, ti piacerebbe rinnovarlo? Mi piacerebbe perché come ho già detto prima, mi trovo bene e secondo me si può fare calcio ad alti livelli se si parte dall’inizio con un progetto serio... Che farai da grande? Spero di rimanere in questo settore come allenatore o direttore sportivo. Grazie mille per la disponibilità e la simpatia Alessandro. E tanti auguri per il tuo futuro...
Ciao Valeriy. Già dal nome si evince che tu non sia italiano. Ci parli delle tue origini e di quando sei arrivato in Italia? Come ti sei trovato? Sono di origini russo-ucraine, ma mi posso ritenere italiano dopo i quindici anni di residenza in Italia di cui mi sono pienamente innamorato; specialmente della bellissima Calabria e della bontà e generosità dei suoi abitanti. Veniamo a quella che si direbbe la tua passione principale, lo sport, nello specifico il fitness. Come nasce in te questo interesse e quando hai maturato l'idea di diventare trainer? Lo sport è la mia vita; mi ha fatto crescere e dato un carattere deciso e forte. Fin dall'età di nove anni ne ho praticato tanto: ginnastica, pallamano, e kick boxing. Proprio con quest’ultimo mi sono posizionato secondo alle nazionali del 2007. E all’età di diciannove anni essendo in sovrappeso mi sono dedicato al fitness e in seguito è nata una grande passione, che mi ha portato non solo a modificare il mio corpo ma anche a iscrivermi alla facoltà di Scienze Motorie fino a diventare Personal fitness trainer ISSA. Sei un trainer esigente? Se ci si fissa un obiettivo bisogna essere testardi e decisi, e anche severi con se stessi altrimenti prima o poi si molla tutto. Tanta gente crede che gli obiettivi nel fitness arrivino da soli stando nel letto sotto le coperte calde… mentre talvolta bisogna quasi ‘odiare’ se stessi e la pigrizia; per cui o si fa sul serio o non si inizia nulla. Cos'altro ti interessa? Mi piace studiare nuove lingue, giocare occasionalmente a poker, viaggiare, e ultimamente mi interesso al business dell’oro da investimento. Cerco sempre di avere più fonti di guadagno. Se dovessi stabilire una percentuale, in Italia quanta cultura del fisico c'è? Il fitness si sta sviluppando in tutto il mondo e in Italia soprattutto, anche se per motivi di mentalità sociale è più diffuso dal centro in su; per cui direi un 70% al nord e un 30% al sud. Quante volte ti alleni in una settimana? Mi alleno sei giorni a settimana. Quattro sedute sono di pesistica e due di cardio, per avere un cuore allenato e mantenere in equilibrio la composizione corporea (grasso-muscolo). Ti piace migliorarti sempre? C’è sempre da imparare nella vita per cui cerco ogni giorno di migliorare in qualsiasi cosa: leggo tanto e di tutto, conosco persone nuove, mi trasferisco... ciò mi arricchisce personalmente. Parliamo ora del... 'famigerato' tema donne. Tu sei bellissimo... In quante hanno perso e continuano a perdere la testa per te? Questa domanda non me l’aspettavo… (ride). Grazie per il complimento. Il numero di donne che hanno perso la testa per me non lo ricordo, ma credo che qualcuna ancora oggi la stia perdendo… Si affidano a te di più gli uomini o le donne? Le donne. Gli uomini tendono ad essere più pigri. Sei sempre professionale nei rapporti trainer-cliente, o ti è mai capitato di avere delle storie con delle clienti donne? Credo sia pieno di trainer che ci provano sul posto di lavoro. Io con le mie clienti cerco di mantenere una certa distanza. La professionalità è indispensabile, è sinonimo di serietà, e poi ti porta fama e guadagno. E veniamo all'argomento talvolta deviante degli integratori alimentari. Ci fai un quadro preciso esponendoci le loro proprietà, quando e se farne uso. Già dal termine, si capisce che non rappresentano una pozione magica che cambia il nostro corpo ma semplicemente integrano la nostra alimentazione che magari a volte è incompleta. Per cui integratori come aminoacidi, proteine e creatina, sono d’aiuto, ma non obbligatori perché gli stessi nutrienti si possono ottenere da alimenti presenti in natura come uova, pesce, carne, cereali etc. Che faresti per promuovere il fitness? Potendo, farei mettere impianti di attrezzature ginniche in ogni quartiere in modo da educare le persone al fitness sin da piccole, e poi inserirei lezioni di educazione fisica in ogni scuola. Chi segui arriva sempre al raggiungimento dell'obiettivo? Come invogli nella riuscita finale? Le lezioni private e le consultazioni con il sottoscritto sono a pagamento, e questo già invoglia i clienti a non mollare. Inoltre li invoglio facendo loro delle foto del fisico a intervalli di tre settimane, per poi confrontarle con quelle della loro precedente forma fisica e motivarli dunque al progresso. Se dovessi fare un appello direttamente a quanti sono in sovrappeso e stanno male, e non hanno la forza o la volontà di cambiare le loro abitudini, cosa diresti loro? Questa è una bellissima domanda… Oggi purtroppo una patologia tanto diffusa, è la pigrizia. Per cui invito tutti i soggetti in sovrappeso a visitare qualche centro di riabilitazione di persone con handicap. Spesso non apprezziamo ciò che abbiamo. Servono forza e coraggio; e non mollare mai gli allenamenti perché finché non siamo disabili, tutto è nelle nostre mani. Puoi fornirci una dritta su cosa mangiare per vivere meglio e mantenerci in forma senza troppo stress? L’ acqua è vita, e oltre a costituire la componente più essenziale delle nostre cellule, aumenta anche il metabolismo. Anche le proteine sono indispensabili; quindi carni bianche, pesce, legumi e cereali. Come antistress, nulla è meglio di un po’ di sana attività fisica. Quali sono gli alimenti da evitare assolutamente? Zucchero bianco innanzitutto e alcol. Del resto bisogna mangiare tutto senza eccedere. Ciò che uccide è l’eccesso in ogni cosa. Avrai sentito parlare soprattutto in questi giorni del pericolo delle carni rosse, in quanto sembrerebbe siano altamente cancerogene. Che pensi a riguardo? La carne rossa serve all’organismo. Certo, è bene acquistarla dal macellaio di fiducia. Poi si dice che tanti alimenti siano contaminati come frutta, verdura etc. Per cui alla fine non dovremmo mangiare nulla… Bisogna riflettere prima di dare ragione ai cosiddetti pseudo biologi e nutrizionisti. Ti piace quello che fai o pensi un giorno di dedicarti ad altro? Oltre ad essere la mia passione, il fitness è uno stile di vita per me, che mi mantiene sempre giovane e in forma. Ma appena possibile andrò anche ad insegnare educazione fisica nelle scuole. Non ci resta che salutare Valeriy e... buon fitness, gente! Era il 1989, e l'episodio quello di Ritorno al Futuro (Nota saga fantascientifica risalente agli '80). D'allora ci siamo chiesti se fossero un giorno diventate realtà... Di cosa stiamo parlando? Delle mitiche scarpe che si allacciano da sole e che 26 anni fa, si presentavano come elemento futuristico e alieno; e Doc e Marty, protagonisti del film, all’inizio del secondo episodio della saga, decisero che esattamente il 21 Ottobre 2015 da poco passato, sarebbero arrivate; motivo, questo, per i milioni di fan in giro per il globo di festeggiare il 'Ritorno al Futuro Day'.
L’evento ha scatenato il web con commenti, video e articoli legati a questa fortunata trilogia di film ponendo in risalto il lato tecnologico e soprattutto premonitore del film oltre alle svariate tecnologie che ormai ci appartengono e che nel lontano 1985, anno d’uscita del primo episodio di Ritorno al Futuro, si presentavano come meri fatti fantascientifici. Nike ha reso ufficiale la produzione di questo tipo di 'scarpe autoallaccianti' nel prossimo 2016 e... chi poteva presentare meglio il prodotto? Stiamo parlando proprio di lui, l'unico ad averle provate prima di tutti: Marty McFly ovvero Michael J.Fox. Durante un’intervista al Jimmy Kimmel Live! Fox ha mostrato in anteprima il primo modello di Nike con tecnologia Power Lace in produzione dal prossimo anno in edizione limitata e i cui proventi saranno devoluti alla Michael J. Fox Foundation per la Ricerca sul Parkinson. La causa è buona. E ora, ai fanatici del marchio ma anche ai più pigri, non resta che approfittarne! Un locale si serve di un modello per preparare hamburger a petto nudo. Gli incassi? Un successo20/2/2015
Ciao Fabrizio, ci parli di quando inizia la tua avventura col calcio? Ero un ragazzino di circa sei anni, piuttosto corpulento e con qualche piccolo problema di asma, quando dissi a mio padre, anch’egli buon portiere a livello dilettantistico, che mi sarebbe piaciuto abbinare il calcio alla piscina, che già praticavo fin da piccolo. Per pigrizia scelsi il ruolo di portiere e col tempo divenne la mia passione. M'iscrissi alla scuola calcio Centro Reggio Junior. Al mattino andavo a scuola, il pomeriggio mi allenavo e la sera davo una mano al tabacchino di mio padre; mi piaceva molto quel periodo della mia vita. Ricordi la tua prima partita? Giocavo nei pulcini. Ricordo che entrai nel secondo tempo sul risultato di quattro a zero per la mia squadra, alla fine della partita per poco non perdevamo. Ammetto che agli inizi non ero proprio bravissimo. C'è un ruolo oltre a quello di portiere, in cui ti destreggi bene? Mi piace molto fare le partitelle a centrocampo, davanti alla difesa, ma non ho le caratteristiche adatte per riproporlo la domenica nelle partite ufficiali; per cui lascio che sia solo un divertimento durante la settimana. Ci racconti come sei arrivato all'FC Syrianska? Dopo diversi anni di professionismo decisi di scendere per qualche mese tra i dilettanti. Il procuratore Domenico Mafrica aveva visto qualche partita e fu uno dei pochi a scommettere su di me proponendomi di andare in prova in Svezia tramite il talent scout della sua agenzia Fredrik Bägerfeldt, che mi ha accolto in casa come uno di famiglia. Presi un aereo in estate e dopo qualche giorno di prova arrivò la proposta di contratto dal Syrianska. Fu un grande giorno che ancora oggi ricordo con grande soddisfazione e felicità. Hai incontrato difficoltà ad ambientarti? Per nulla. Mi hanno fatto sentire tutti a casa sin dal primo giorno, e questo ha facilitato e velocizzato il mio processo di ambientamento nella mia nuova avventura. Mi hanno aiutato con la lingua e mi hanno insegnato a muovermi in questa nuova realtà. Non smetterò mai di ringraziarli. Hai riscontrato differenze rispetto al calcio italiano? La differenza sostanziale credo sia il modo in cui viene vissuto il calcio: con grande leggerezza ma non per questo con considerazione inferiore, infatti quello calcistico a livello giovanile è un movimento in netta crescita in questi ultimi anni in Svezia. È un piacere vedere allo stadio intere famiglie a tifare la propria squadra. Stadi creati a misura per le famiglie stesse, con servizi d'ogni genere mantenuti in maniera civile e curati al dettaglio. Stadi pieni nonostante il freddo, televisioni pronte a riprendere anche partite di League One o League Two (Serie C e D). Per quanto riguarda l'aspetto tecnico le differenze stanno tutte sulla corsa e la tattica: le squadre svedesi corrono nettamente di più rispetto a quelle italiane che invece sono decisamente più preparate dal punto di vista tattico. Per il resto il livello generale si sta pericolosamente avvicinando, specie in questo periodo di grave recessione del calcio italiano, basta notare la distanza ormai minima nei vari ranking europei. Tu arrivi dal calcio dilettantistico, pensi vi sia qualcosa da correggere in questa categoria? Credo sia molto pericoloso per il momento affidare le squadre dilettantistiche a finti presidenti non a portafoglio. Non è possibile sperare di affrontare intere stagioni solo grazie all'aiuto degli sponsor, come non è dignitoso lasciare soli tanti presidenti che non ricevono nessun tipo di sostegno dalle istituzioni comunali. Credo sia opportuno introdurre le fideiussioni di inizio stagione anche nelle categorie dilettantistiche, coi dovuti parametri, così da potere assicurare ai tesserati che chiaramente non sono contrattualizzati un minimo di garanzie per quanto riguarda i vari rimborsi. L'altra faccia della medaglia sono poi gli affitti vergognosi che le società sono costrette a pagare alle istituzioni comunali: è necessario buon senso in questo periodo di crisi, se non si vuole far morire il calcio dilettantistico. Infine, credo sia inaccettabile nel 2015 permettere alle società di giocare ancora nei campi di terra. Del calcio italiano in generale, che pensi? Ti rispondo facendoti un esempio che mi riguarda in prima persona: giocavo nel Sorrento, avevo già tre o quattro anni da protagonista tra i professionisti. Al termine del contratto, il presidente della Federazione di Lega Pro decise di introdurre le regole sul minutaggio dei giovani. Le società che avrebbero adottato tale minutaggio sposando questa sollecitazione avrebbero ottenuto di diritto, l'accesso ai contributi della Federazione stessa, illudendo migliaia di giovani calciatori che giocavano in determinate categorie solo perché nati nell'anno x o y. Di colpo divenni, a 23 anni, un giocatore ritenuto anziano per la categoria, e nessuna società professionista decise di puntare su di me, se non con il beneficio di uno "sponsor", cioè un giocatore porta dieci o venti mila euro e loro ti fanno un contratto; in tal modo ti metti in mostra, ma gratis, o meglio pagando. Morale della favola, fui praticamente costretto a ripartire dai dilettanti, fortunatamente solo per qualche mese perché poi arrivò la proposta dello Syrianska. Cosa posso pensare del calcio italiano? Penso sia lo specchio della situazione generale dell'Italia. In questo periodo, la disfatta totale della meritocrazia. Un ragazzo come me, come tanti altri, è costretto ad inseguire il proprio sogno lontano, e sempre con la valigia pronta. Sono molto deluso, ma allo stesso tempo felice, perché in questo momento è fortunato chi ha la possibilità di vivere un'esperienza lavorativa fuori dal paese. E a proposito della squadra della tua città, la Reggina Calcio? Ci ho giocato per cinque anni nel settore giovanile della Reggina fino alla Primavera, è la squadra della mia città; è chiaro che mi spiace vederla all'ultimo posto della terza serie però questa è la realtà dei fatti, e spero che con nuovi innesti di esperienza come Belardi, Aronica e Cirillo, riescano a mantenere la categoria. Credi che riuscirà un giorno a rientrare nella massima serie? Non lo so, me lo auguro per la città e i tifosi ma credo che in questo momento sia più opportuno pensare a non retrocedere in Serie D. Hai idoli calcistici? Sicuramente al primo posto c’è Gigi Buffon, che ho avuto la fortuna di conoscere e incontrare più di una volta; è una persona squisita oltre che un professionista esemplare. Un'icona per tutti i giovani portieri italiani, per me il più forte di tutti i tempi. Una volta facevo il raccattapalle al Granillo, ricordo che c’era un match Reggina-Juventus, e durante il riscaldamento gli chiesi se a fine partita mi lasciava la maglia. A metà del primo tempo si fece male e venne sostituito da Chimenti, ma mi mandó a dire da qualcuno di attenderlo fuori dallo stadio dove era parcheggiato il pullman della Juve. Uscì per ultimo, con una busta contenente la maglietta, ma non solo, all’interno di essa vi erano anche dei guanti, un pantaloncino e un cappellino. Lascio immaginare il mio stato d'animo. Che professione avresti fatto, alternativamente a questa? Se avessi proseguito gli studi di Lettere Moderne mi sarebbe piaciuto scrivere dei romanzi, che poi è quello che faccio per dilettarmi nel tempo libero. In Svezia dopo gli allenamenti mattutini scrivevo tutti i pomeriggi. Scrivere è la mia seconda passione dopo il calcio. Poi c’è la musica, amo particolarmente il rock anni 60-70. Mi sarebbe piaciuto scrivere per la rivista Rolling Stone per esempio, e seguire le band in tour e imparare i trucchi della chitarra, tra un articolo e l'altro. Avrei fatto questo, ma mi sarebbe anche piaciuto lavorare nel tabacchino di famiglia, ma fortunatamente faccio ciò che più mi piace quindi va bene così. Se ti venisse fatta una proposta dalla massima serie? Mi alleno duramente per questo, pure in questo periodo che per me è di vacanza. Non c'è stato un giorno, con la pioggia o col sole, in cui non mi sia allenato con la mia vecchia squadra, per mantenermi in forma in attesa della prossima partenza, che dovrebbe avvenire a giorni. Io credo in quello che faccio, sono ambizioso e so di valere molto di più perciò voglio sempre fare meglio, arrivare più in alto possibile. Ci sono tanti giocatori che, per sfortuna o demeriti, sono arrivati nelle massime serie in età avanzata, e a me la gavetta non spaventa. Voglio arrivare a quarant'anni con meno rimpianti possibili, e un bagaglio di belle esperienze di calcio e di vita. Grazie per la tua infinita disponibilità e gentilezza Fabrizio. Che tu possa continuare a realizzare tutti i tuoi sogni. Le donne troppo gelose rischiano di ammalarsi di Alzheimer il 50 % in più rispetto alle altre25/1/2015 Da una ricerca dell’Università di Goteborg, (Svezia) durata 40 anni per evidenziare le cause psicologiche legate alle malattie neurodegenerative su un campione di 800 donne, monitorate di continuo, è emerso che quelle molto gelose o che soffrono di sbalzi dell’umore, sono più a rischio di Alzheimer.
Kat, imperfetta ma bella manda al diavolo le sue incertezze riguardo il suo corpo mostrandosi nuda in strada Lo specchio, oggetto con cui si viene messi davanti alla realtà. Una realtà che si tramuta in benessere e vanità per chi è perfetto e per contro diviene grande nemica davanti alle imperfezioni. Kat, una ragazza americana ha deciso di dare un messaggio esplicito e provocatorio: infatti, correndo nuda e con indosso degli occhiali da sole, è scesa per le strade della sua città per dimostrare di non vergognarsi e convincere le altre a sentirsi belle per quello che sono, superando pregiudizi e stereotipi e sentirsi libere anche con qualche chilo di troppo o con un seno non particolarmente prorompente.Qui, il video: http://video.repubblica.it/divertimento/imperfetta-e-bellissima-corre-nuda-in-strada-contro-gli-stereotipi/189535/188468 |
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Giugno 2016
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