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Ciao Alessandro. Ci parli del tuo percorso di crescita calcistica?
Sono cresciuto nella Nocerina squadra della provincia di Salerno, ovvero nella Serie B del settore giovanile; e poi sempre nel settore giovanile della Salernitana, squadra della mia città, per passare all’Agropoli, in eccellenza all’epoca, giocando tutte le partite che prendevano il nome di under fuori quota. Poi sono passato alla categoria superiore, in Serie D, al Sant’Antonio Abate per tre anni e mi sono trovato bene. In seguito mi sono trasferito in Calabria per giocare nel Sambiase Calcio, squadra lametina; un altro trasferimento in Basilicata, al Potenza Calcio per poi tornare ancora una volta in Calabria al Montalto Uffugo Calcio. Successivamente sono stato in Campania per tre anni con la Battipagliese. Fino ad arrivare quest’anno al Picerno in Basilicata senza finire la stagione, infatti a gennaio sono arrivato qui alla Vigor Lamezia. Tra le squadre in cui hai militato ce n'è qualcuna che ti ha lasciato un ricordo più positivo rispetto a un’altra? Il Sant’Antonio Abate rappresenta una parte d’esperienza importante per me perché ci sono stato per tre anni; poi devo ammettere che mi sono trovato bene un po’ dappertutto. Forse un tantino meno a Potenza in quanto c’erano problemi all’interno della società infatti poi la stessa è fallita. Quando giochi ti senti un po' simile a (calciatore)? Sergio Ramos, mi piace molto come giocatore e poi dicono che mi somigli (Ride). Una squadra che rappresenta per te un sogno? La squadra della mia città, la Salernitata. Lì ho tutti gli amici. Fai il nome di una squadra importante dove vorresti andare a giocare almeno per un giorno. Il Milan. Avresti qualche obiezione da fare alla categoria in cui giochi? Penso che la regola dei giovani, penalizzi. In squadra devono giocare quattro giovani obbligatoriamente, e ogni anno si scala d’età. Dunque i più grandi sono penalizzati perché non trovano squadre che li prendano a giocare per cui si fa sempre più difficile per loro. In genere i calciatori rispondono alle domande in modo molto diplomatico. Ora chiedo di fare il nome, con estrema sincerità, di un allenatore e di un calciatore che ti stanno antipatici. Conte e Bonucci. Per me si atteggiano a fenomeni. In un’intervista ti hanno definito “Gazzella elegante dallo stile imperioso” - e - “ragazzo d’oro o forse di più”. A cosa è dovuto quel “O forse di più” secondo te? Credo sia dovuto al fatto che in campo mi trasformo. O forse di più intendevano… non so (Ride). Datti un voto come calciatore. Per la categoria in cui gioco, otto. Ventinove anni, già sposato e con figli. Che marito e, padre soprattutto, sei? Datti dei voti. Dunque, come marito mi darei un sette perché non è facile essere sempre presenti con la vita che si conduce. Riguardo i figli penso di darmi un nove. Li metto al primo posto sempre, e sono molto apprensivo, anzi forse dovrei cambiare da questo punto di vista. Un calciatore della tua stessa serie che reputi più bravo di te? Samir Sekkoum, ha di recente vinto il pallone d’oro della Serie D. “Non è catastrofismo ma solo il segno negativo dei tempi”. Con questa frase viene designato quello che pare sia il destino della serie C, ovvero il suo fallimento. Si pensa infatti che tra qualche anno non resterà più nulla di essa in quanto la sua esistenza è legata a doppio filo alla situazione finanziaria negativa degli imprenditori che la sostengono e che non vogliono nemmeno investire in qualcosa che è di per sé in perdita strutturale. Tu che pensi a riguardo? Penso che già sia stato un errore eliminare la Serie C2; infatti in tanti hanno perso il lavoro. Bisogna comunque saper affidarsi a persone serie che non promettono la luna ma quello che uno si merita. Certo di questi tempi c’è da ammettere che lo stipendio varia parecchio da quello di un tempo. Ad esempio, io prima se non il triplo il doppio lo guadagnavo di sicuro. Resto dell’idea che comunque resisterà questa serie perché vi sono troppi interessi in ballo. Calcio scommesse e Serie C. Hai qualcosa da dire? È giusto che chi ha fatto determinate cose non giochi più. In passato le partite sono state truccate ma ora penso di no. Ci sono troppi controlli in generale e sui telefoni. Avrebbero troppo da perdere. Attualmente sei un difensore della Vigor Lamezia. Ti trovi bene con i tuoi compagni e con tutto il team in generale? Mi trovo molto bene e sono stato accolto benissimo. Poi c’è da dire che io sono arrivato a campionato in corso. Una volta terminato il tuo impegno col team lametino, ti piacerebbe rinnovarlo? Mi piacerebbe perché come ho già detto prima, mi trovo bene e secondo me si può fare calcio ad alti livelli se si parte dall’inizio con un progetto serio... Che farai da grande? Spero di rimanere in questo settore come allenatore o direttore sportivo. Grazie mille per la disponibilità e la simpatia Alessandro. E tanti auguri per il tuo futuro...
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Giugno 2016
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